Uno strumento per rimuovere i Pfas dal sangue
Uno strumento per rimuovere i Pfas dal sangue è stato messo a punto dall’Irriv, l’Istituto internazionale di ricerca sulle malattie renali creato da Claudio Ronco che quest’anno celebra i 30 anni di fondazione. Si tratta di una cartuccia che all’interno contiene dei polimeri, sorta di palline che, quando il sangue passa, hanno la capacità di attrarre molecole particolari come quelle che innescano l’infiammazione. Lo strumento si basa su cartucce speciali che in Cina usano per depurare il sangue sui pazienti morsi da serpenti o avvelenati da pesticidi.
Il dottor Pierpaolo Pavan, direttore del Sian dell’Ulss 8, ha portato campioni di acqua contaminata da queste sostanze chimiche di natura perfluoro-alchiliche pericolose per la salute umana. Si è inserita la cartuccia nella macchina e in poco tempo il materiale inquinante è scomparso. «Questo trattamento – dice Ronco – può essere eseguito su pazienti che abbiano un altissimo livello di Pfas con il risultato di eliminare nel giro di due ore uno spettro vicino al 100% di questi composti fortemente resistenti ai processi di degradazione naturale. La tecnica è semplice, ben tollerata dal paziente quando usata per altre indicazioni cliniche, e può essere un nuovo approccio per chi presenta elevati tassi ematici». I risultati degli studi Irriv non si fermano qui anche se i necessari passaggi fra ministero della Salute e comitato etico allungano poi i tempi delle applicazioni pratiche.
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