Relazione finale del convegno PFAS: Una visione One Health

Articolo test

Si è concluso il nostro convegno “PFAS: Valutazione del Rischio nella filiera agroalimentare dalla produzione primaria al confezionamento; Una visione One Health”, Roma il 20 aprile-Padova 11 maggio. Le due giornate, distinte tematicamente ma unite a doppio filo dal tema centrale della contaminazione da Pfas hanno visto un’importante partecipazione del pubblico e dei relatori: si sono incontrati e confrontati, medici e ricercatori, decisori politici, organizzazioni no profit, le istituzioni e il mondo industriale.

Convegno Pfas Roma 2024

Roma, 20 aprile

Durante la prima giornata, nella cornice dell’ex Cartiera Latina nel parco dell’Appia Antica, le presentazioni si sono concentrate sulla normativa e legislazione nell’uso e nella limitazione delle sostanze perfluoroalchiliche, sull’uso dei PFAS nelle produzioni industriali di alta tecnologia, sulla contaminazione dei PFAS nella catena alimentare e le tecniche di depurazione.

Al convegno hanno partecipato i maggiori esperti del settore appartenenti a diverse Università italiane, ISS, Confindustria, Istituto Zooprofilattico e dall’Agenzia tedesca per l’Ambiente (UBA). Il mondo della ricerca scientifica ha incontrato quello dell’industria e il racconto dell’esperienza nostrana si è arricchito di quella europea. La dott.ssa Biegel-Engler ha presentato il lavoro di recupero di un’area altamente inquinata a Rastatt in Germania come case study per illustrare in che modo il governo ha deciso di agire.

Annegret Biegel-Engler Convegno Pfas Roma

Particolarmente rilevante l’azione svolta, che partendo dal biomonitoraggio ambientale, e la valutazione dei livelli ematici di PFAS nella popolazione coinvolta; per poi illustrare quali soluzioni siano state adottate per salvaguardare la produzione agricola e la salute umana. In particolare, è stato posto in evidenza l’uso dei filtri a carbone per purificare l’acqua d’irrigazione, il controllo dei prodotti agricoli finali e dei pozzi, la chiusura di quelli contaminati e l’apertura di nuovi pozzi sicuri.

Tra i vari interventi, in particolare ha colpito quello del gruppo del dott. Masi e il dott. Renella che hanno presentato uno studio sulle potenzialità del fitorimedio e della pirolisi, l’ammendamento del suolo, e l’irrigazione con acqua di pioggia. In particolare, quest’ultima osservazione ha riscosso particolare interesse per la semplicità e l’efficacia. Altro momento clou della giornata è stato il dibattito tra il pubblico e i relatori: il confronto aperto tra industria produttiva, attivisti No PFAS, e istituzioni impegnate nel recupero ambientale e nella salvaguardia della salute umana.

Bucarelli e Paganini al Convegno Pfas di Roma

Padova, 11 maggio

La seconda giornata, invece, è stata tutta incentrata sul tema della salute umana, con l’approfondimento di diversi studi clinici sull’esposizione ai PFAS, prevenzione ed epidemiologia. I relatori appartenenti principalmente all’Università di Padova e Parma, nonché all’ISS, ISDE, FOSAN, IRCCS e ASL di Salerno hanno messo in evidenza non solo lo stato degli studi di ricerca scientifica ma anche la possibilità di una terapia clinica.

Tra le patologie correlate all’esposizione a PFAS possiamo elencare la riduzione della risposta immunitaria, la riduzione della densità minerale ossea, l’ipercolesterolemia, il tumore del rene e del testicolo, l’infertilità soprattutto maschile e una maggiore incidenza delle malattie circolatorie. Interessante è stato l’intervento del dott. Lucentini che ha aperto il convegno sottolineando l’importanza di una legislazione europea sulle acque e del biomonitoraggio sulla popolazione esposta, facendo idealmente da ponte tra la conferenza di Roma e quella di Padova. La presentazione congiunta del dott. Montano e del dott. Bertola ha presentato uno studio epidemiologico sulle conseguenze dei PFAS sulla fertilità maschile, iniziato nella Terra dei Fuochi e poi allargatosi alla zona rossa del Veneto.

Elena Trapè Convegno pfas Roma

Il dott. Bernasconi ha riportato l’attenzione sui primi mille giorni di vita in relazione all’assimilazione dei PFAS nel feto e nel neonato attraverso la madre, ricordandoci come il latte materno possa essere un ottimo bio indicatore della salubrità dell’ambiente. Infine, il dott. Di Nisio ha affrontato la correlazione tra PFAS e alterazioni metaboliche, dal colesterolo al metabolismo fosfo-calcico.

Per approfondire tutte le tematiche trattate, gli atti del convegno saranno pubblicati sui prossimi numeri de La Rivista di Scienza dell’Alimentazione.

Per FOSAN questo convegno è stato un’ulteriore conferma dell’importanza di ottenere acque prive di contaminanti industriali non solo per uso umano ma anche in agricoltura e allevamento. Questo è quanto noi abbiamo già riportato nel nostro Position paper (DOI: 10.4458/6298-01 ;  (2) (PDF) Valori limite di pfas nelle acque di abbeverata in relazione ai rischi di potenziale bioaccumulo negli animali da reddito (researchgate.net) dove abbiamo discusso dell’ultima direttiva dell’UE 915/2023 che, imponendo limiti sui PFAS riscontrabili in acqua e cibo, dovrebbe essere integrata tenendo in conto il contenuto di PFAS nell’acqua di abbeverata e nei mangimi, ma anche i meccanismi di bioaccumolo animale. Inoltre, c’è urgente bisogno di una normativa che definisca limiti per gli alimenti di origine vegetale-ortofrutticola che tengano in considerazione la quantità di bioaccumolo dei PFAS nelle diverse piante.

Convegno Fosan Pfas Roma 2024

In un’ottica “One Health” la salvaguardia e il futuro della salute umana non potrà prescindere dalla salute dell’ambiente e degli animali, soprattutto quelli di allevamento legati alla nostra catena alimentare. Una valutazione completa del trasferimento di PFAS dall’ambiente di allevamento all’animale produttore di alimento dovrà per forza di cose tener conto dell’esposizione aggregata ad acqua, mangimi ed eventuali altre fonti. Per andare nella giusta direzione, senza più procrastinare, sono necessari ulteriori dati sia sulla presenza di PFAS in acqua e mangimi, sia sul trasferimento di PFAS ai tessuti e prodotti edibili, ed è necessario definire norme specifiche e limiti più stringenti per l’acqua destinata all’uso zootecnico e ai mangimi per garantire la sicurezza alimentare di tutti.

Tavola rotonda convegno pfas roma 2024