Interferenti endocrini, implicazioni politiche e interventi comunitari per ridurre l’esposizione
La crescente diffusione delle sostanze in grado di agire come interferenti endocrini (EDC) rappresenta un’importante fattore di rischio per la salute umana e del pianeta. L’esposizione a queste sostanze – anche a basse dosi – agisce negativamente sulla produzione ormonale, portando ad un aumentato rischio di sviluppare cancro, diabete, obesità, deficit cognitivo e malattie neurodegenerative, endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, pubertà precoce, disfunzioni della tiroide, malattie cardiache e l’infertilità.
In un recente articolo pubblicato su “Environment Impact on Reproductive Health”, si sottolinea che il progressivo declino della qualità dello sperma è un indicatore tangibile dell’impatto delle attività umane sulla salute dell’uomo e del pianeta. L’apparato riproduttivo maschile, sensibile agli stress ambientali, emerge come un “sistema di organi sentinella”. L’utilizzo dello sperma umano come biomarcatore precoce offre prospettive promettenti per valutare l’esposizione a sostanze nocive e prevedere rischi di effetti avversi sulla salute, aprendo la strada a programmi di sorveglianza sanitaria preventiva, soprattutto nelle aree a rischio ambientale.
In questo contesto, la discussione su politiche e interventi comunitari diventa cruciale per ridurre la diffusione e gli effetti degli interferenti endocrini sulla popolazione e sul pianeta.
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Policy Implication and Community Interventions to Reduce EDCs Exposure