In provincia di Padova torna l’acqua libera da Pfas

 

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Nella campagna di Montagnana, in provincia di Padova, è stata inaugurata l’ultima opera idrica del sistema che la Regione Veneto e le aziende del servizio idrico integrato hanno realizzato per poter fornire acqua potabile ai 450mila veneti che vivono nella zona contaminata da Pfas. Si tratta di un serbatoio da 10mila metri cubi d’acqua pulita e di 21 chilometri di nuovi acquedotti per portare acqua dal fiume Brenta, costruiti grazie a un investimento di 25 milioni di euro. In questo modo viene completato il Mosav (Modello strutturale degli acquedotti in Veneto), il cui progetto è stato fortemente modificato per poter aggirare la falda di Almisiano, nel Comune di Lonigo: la più grande d’Europa, ma non più utilizzabile a causa dell’inquinamento da Pfas.

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Nel frattempo, la Regione Veneto ha votato all’unanimità la risoluzione che chiedeva l’adesione al “Manifesto Ban Pfas”, scritto da Greenpeace Italia, insieme a ISDE, Pfas.land e molte altre organizzazioni per chiedere di vietare l’uso e la produzione dei Pfas. Alla soddisfazione di Gianpaolo Bottacin, Assessore regionale all’Ambiente, e delle associazioni firmatarie del Manifesto, si aggiunge la speranza che il messaggio che parte dal Veneto possa arrivare al Governo: serve subito una legge nazionale che vieti la produzione dei Pfas.

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