GenX, i rischi emergenti dell’alternativa ai PFAS
Un recente studio ha evidenziato che anche il GenX – il componente chimico considerato come l’alternativa sicura ai PFAS – presenta le stesse criticità di sostanze come PFOA e PFOS. Il GenX, – o acido dimero esafluoropropilenico – anch’esso appartenente alla famiglia dei PFAS, è stato introdotto nel 2009 proprio per sostituirli ed è attualmente utilizzato in numerose produzioni industriali.
Inoltre, si evidenzia che nonostante la mancanza di informazioni sulla sicurezza del GenX, siano stati evidenziati numerosi rischi sulla salute correlati all’esposizione a questa sostanza. Rischi sovrapponibili a quelli già associati ai PFAS, come la cancerogenicità e l’epatotossicità.
La sua diffusione sarebbe già preoccupante. L’EPA ne ha riscontrato tracce nelle acque potabili americane, mentre la Miteni di Trissino, – già nota per le responsabilità nella contaminazione della falda acquifera più grande d’Europa – tra il 2014 e il 2017, avrebbe importato tonnellate di GenX dai Paesi Bassi, in particolare dalla Du Pont (ora Chemours), dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Regione Veneto al trattamento dei rifiuti chimici.
Alla luce di tali evidenze, stride molto il ritardo nella riforma del REACH, – la regolamentazione UE in materia di sostanze tossiche – rinviata ormai alla prossima legislatura.
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PFAS, emerging risks on the alternative substance GenX
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