Contaminazione da PFAS nelle acque ad uso zootecnico
I prodotti alimentari di origine animale possono rappresentare una fonte potenziale di esposizione ai PFAS per le persone, poiché gli animali possono entrare in contatto con diverse fonti di contaminazione.
L’aria e l’acqua contaminate possono essere fonti potenziali di esposizione ai PFAS per il bestiame, soprattutto quando i siti di produzione animale si trovano in prossimità di zone industriali o di fonti idriche che ricevono un alto volume di acqua piovana. Per esempio, in uno studio del 2022 sono state analizzate le quantità di PFAS presenti negli impianti di trattamento delle acque reflue: negli Stati Uniti, si sono riscontrate concentrazioni rilevanti di PFOA e PFOS nei biosolidi, che vanno da 1 a 244 μg/kg di peso secco (dw) per il PFOA e da 5 a 3120 μg/kg dw per il PFOS. L’assunzione di acqua da parte di bovini e ovini può variare a seconda della stagione, dell’umidità del foraggio e dello stato fisiologico dell’animale (es. giovane/anziano, gravido, lattante, stressato, ecc.). Inoltre, il bestiame e le specie di selvaggina possono essere esposti ai PFAS attraverso suolo, substrato o cibo.
In uno studio del 2021 svolto in Australia, è stato determinato l’accumulo di diverse sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) dall’acqua ingerita e dalla concentrazione sierica dei bovini da carne e ovini adulti allevati in un allevamento contaminato da PFAS. La fattoria in questione è stata oggetto di un’indagine originariamente condotta a metà del 2015, quando è stato scoperto che l’acqua presente sul sito era contaminata da PFAS a causa dell’uso precedente di schiume antincendio AFFF. L’acqua contaminata scendeva da una struttura vicina attraverso un canale di scolo che si estendeva lungo il lato della fattoria. L’acqua superficiale del canale entrava in un piccolo invaso creato appositamente per raccoglierla e gli animali da allevamento, come bovini e pecore, avevano accesso a otto abbeveratoi di cemento disposti in serie. Per alcuni PFAS (ad esempio PFHpS, PFNA, PFHxA, PFPeA e 6:2 FTS), sono stati osservati aumenti statisticamente significativi nella concentrazione media tra i campionamenti delle acque da abbeverata ma, di questi, solo PFHpS e PFNA sono stati rilevabili nel siero del bestiame.
Bibliografia: