Comitati dell’ECHA: giustificato il divieto dei PFAS in tutta l’UE nelle schiume antincendio ECHA/NR/23/19
Il comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) dell’ECHA ha adottato il suo parere finale a sostegno di un divieto graduale delle sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) nelle schiume antincendio. La restrizione potrebbe ridurre le emissioni di PFAS nell’ambiente di circa 13.200 tonnellate in 30 anni.
Il 22 giugno 2023 il SEAC ha comunicato che la restrizione proposta all’immissione sul mercato, all’uso e alla formulazione di PFAS nelle schiume antincendio sia la misura più appropriata a livello di UE per affrontare i rischi individuati. Ciò tiene conto delle alternative disponibili e dell’equilibrio tra i benefici e i costi della restrizione per la società. Queste conclusioni fanno seguito a un parere sui rischi adottato dal Comitato per la valutazione dei rischi (RAC) dell’ECHA nel marzo 2023. Il SEAC suggerisce, tuttavia, che una revisione delle alternative disponibili senza fluoro per i siti che si occupano della produzione, del trattamento o lo stoccaggio di sostanze pericolose e di quelle ad esse limitrofe sia effettuato prima della fine del periodo di transizione di dieci anni. Allo stesso modo, sarebbe necessaria una revisione per gli usi negli impianti offshore nell’industria del petrolio e del gas, dove il SEAC raccomanda di allungare il periodo di transizione da cinque a dieci anni. Il comitato ritiene che le revisioni siano importanti per mantenere la sicurezza laddove gli incendi possono avere un impatto elevato sull’ambiente e sulla salute umana. Il SEAC raccomanda inoltre di allungare da tre a cinque anni i periodi di transizione per l’utilizzo nella navigazione civile e per l’immissione sul mercato di alcuni tipi di estintori portatili da sei a diciotto mesi. Ciò serve a garantire che al termine dei periodi di transizione siano disponibili alternative prive di fluoro tecnicamente idonee.
A seguito dell’adozione del parere del SEAC, l’ECHA preparerà il parere combinato di entrambi i comitati per la pubblicazione e lo invierà insieme alla proposta di restrizione alla Commissione europea. La Commissione deciderà quindi se è necessaria una restrizione, in tal caso, presenterà una proposta per modificare l’elenco delle restrizioni (allegato XVII del regolamento REACH).
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