ARPA Lombardia presenta un metodo analitico sostenibile per la determinazione dei PFAS nelle acque lombarde
ARPA Lombardia ha sviluppato un metodo analitico sostenibile per la rilevazione di PFAS nelle acque sotterranee e superficiali. Il metodo, utilizzato durante le attività di monitoraggio in Lombardia del 2018, combina l’estrazione in fase solida dei campioni a UHPLC-MS/MS, ed è stato applicato per 4992 determinazioni condotte su 416 campioni provenienti da 109 diverse stazioni di campionamento.
Dai risultati è emerso che la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nel territorio regionale riguarda principalmente PFOS, PFOA, PFBA, PFBS, PFPeA e PFHxA. In particolare, PFOS e PFOA erano i più presenti nelle acque superficiali con una concentrazione significativa nella pianura occidentale lombarda. Per quanto riguarda le acque sotterranee, i livelli più elevati di PFOS sono stati individuati nell’alta pianura, con risultati significativi anche per il PFOA, presente anche nella media pianura pavese. Altri composti come PFHxA e PFPeA sono stati prevalentemente riscontrati nell’area dell’alta pianura del Ticino-Adria, mentre PFBA e PFBS si concentrano soprattutto nell’alta pianura tra Oglio e Mella e nella media pianura tra Adda e Oglio.
Tuttavia, la maggior parte delle concentrazioni di PFAS erano al di sotto dei limiti di quantificazione, e quando superavano tali limiti, i valori rilevati erano inferiori rispetto ai limiti stabiliti dalle normative italiane. Il PFOS rappresenta l’unica eccezione, in quanto è stato rilevato nel 76% dei campioni analizzati, sia nelle acque superficiali che sotterranee.
Link allo studio