Processo Miteni, parla l’esperto: “Pfas come il nuovo amianto”. Ira delle Mamme No Pfas per la traduzione dell’interprete
Il comitato delle Mamme No PFAS, si è espresso con durezza, sulla traduzione dell’esposizione del professore Grandjean, sottolineando con un comunicato ufficiale, quanto la scarsa competenza mostrata dall’interprete designata dal Tribunale di Vicenza abbia reso l’esame del teste «completamente travisato».
Philippe Grandjean – professore di medicina ambientale presso l’Università della Danimarca meridionale, all’Università di Boston e ad Harvard – ha testimoniato come consulente nell’ambito del processo Miteni.
Il professore ha chiaramente evidenziato il legame tra l’esposizione ai Pfas e gli effetti negativi sulla salute umana, specialmente a livelli elevati come quelli riscontrati nella “zona rossa” del Veneto. Nella deposizione ha criticato l’EFSA per presunti errori nei limiti di esposizione ai PFAS, sostenendo che quelli attuali sono troppo alti. Inoltre, ha sottolineato che l’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti ha proposto limiti un centinaio di volte più bassi rispetto a quelli di EFSA.
Grandjean ha evidenziato l’importanza di valutare non solo le concentrazioni nel sangue ma anche l’accumulo di PFAS negli organi e nei tessuti, definendo queste sostanze come “il nuovo amianto” per la loro persistenza, capacità di bioaccumulo e per gli effetti nocivi a lungo termine.
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