L’Ue approva norme più stringenti sul trattamento delle acque reflue
Il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva la nuova normativa per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane. La legislazione punta a migliorare la tutela della salute pubblica e dell’ambiente, e in particolare prevede che entro il 2035 le acque reflue urbane, cioè quelle provenienti da insediamenti civili ed eventualmente da insediamenti produttivi (impianti misti) saranno sottoposte al cosiddetto trattamento secondario, prima di essere scaricate nell’ambiente, in tutti gli agglomerati delle dimensioni di 1.000 abitanti equivalenti o più.
In più entro il 2045 un ulteriore trattamento, quello quaternario, in grado di eliminare un ampio spettro di microinquinanti sarà obbligatorio per tutti gli impianti superiori a 150mila abitanti equivalenti, ma anche oltre 10mila abitanti equivalenti sulla base di una valutazione del rischio.
In questo modo si intende garantire come scrive in una nota l’Europarlamento, “il monitoraggio di vari parametri di salute pubblica (come virus noti e agenti patogeni emergenti), inquinanti chimici, compresi i PFAS, le microplastiche, e resistenza antimicrobica”.
Leggi la notizia: Acque reflue, dall’UE monitoraggi più rigorosi anche per PFAS (economiacircolare.com)