L’ISS aveva già consigliato limiti restrittivi per i PFAS nell’acqua potabile
L’Istituto Superiore di Sanità nel 2019 già consigliava limiti più severi per i PFAS nell’acqua potabile, ma il nostro Paese ha preferito seguire le direttive europee più permissive. Un documento inedito del 2019 ottenuto da Greenpeace e i cui dati sono stati pubblicati in esclusiva da Il Fatto Quotidiano, indica che l’ISS raccomandava per il PFOA un limite di 30 nanogrammi per litro, mentre per PFOS un limite di 65 nanogrammi per litro; valori più bassi rispetto a quelli fissati dalla Direttiva Europea 2184 recepita dall’Italia e che prevede un limite di 100 nanogrammi per litro per 24 specific PFAS e di 500 nanogrammi per litro per tutti gli altri PFAS.
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