IV Incontro Nazionale della rete del Progetto di Ricerca EcoFoodFertility
L’incontro in programma il 25 maggio nella città di Vicenza, è il Quarto incontro nazionale del Progetto di Ricerca EcoFoodFertility (www.ecofoodfertility.it) dopo il primo ad Acerra nel 2016, dove è nato il progetto, quello di Roma presso l’Istituto Superiore di Sanità nel 2018 e presso l’Università di Modena nel 2022.
La Rete Nazionale Interdisciplinare per la Salute Ambientale e Riproduttiva (R.I.S.A.R. https://www.ecofoodfertility.it/rete-nazionale/ ricercatori) ha scelto Vicenza, perché in quest’area la collaborazione fra EcoFoodFertility ed ISDE è stata particolarmente importante. Qui è appena terminato il più vasto studio al mondo sul rapporto Ambiente e Salute riproduttiva maschile in relazione alla contaminazione da PFAS. Ovviamente oltre al biomonitoraggio umano su sangue e su liquido seminale di queste sostanze particolarmente persistenti, sono state effettuate analisi per altri contaminanti e soprattutto importanti ed innovativi studi biomolecolari di cui verranno illustrate in un focus sui PFAS nell’ambito dell’incontro alcuni risultati preliminari.
Oramai il campo di azione sulla Salute Riproduttiva ed Ambientale su cui si è concentrato il progetto, alla luce dei risultati ottenuti e quelli in corso, rappresenta ormai un’esperienza unica nel panorama internazionale. Si stanno aprendo scenari del tutto nuovi e fortemente promettenti nell’ambito della ricerca sui più fini meccanismi del rapporto Ambiente-Salute, che vedono nel liquido seminale una importante e decisiva chiave di lettura.
Peraltro, il declino riproduttivo maschile, sempre più ingravescente, appare in accelerazione non solo nei paesi occidentali, ma anche in aree una volta ritenute ad alta fecondità, come Centro-Africa, Cina, India alcune aree del Sudamerica, che in questi decenni hanno subito un importante deterioramento ambientale con alti tassi di inquinamento. D’altronde, il progetto EcoFoodFertility (www.ecofoodfertility.it) è nato proprio da un’area (la cosiddetta “Terra dei Fuochi” in Campania) che ha subito per decenni scempi ambientali e che si è poi esteso in diverse aree ad alto rischio ambientale, riscoprendo tante altre “terre dei fuochi” con caratteristiche anche diverse, ma sempre con ricadute negative sullo stato di salute della popolazione a partire da quella riproduttiva, che appare la più vulnerabile alle noxae ambientali.
Il progetto, con un approccio di “system biology” su diverse matrici biologiche, in particolare, sul seme umano “Sentinella” della Salute Ambientale e Generale, secondo i principi della Citizen Science, opera in maniera sinergica con tutti gli attori del territorio ed oramai abbraccia aspetti oltre che medico scientifici anche ambientali, educativi, agroalimentari e di giustizia ambientale in direzione della Global-Health.
In questi anni i risultati finora ottenuti indicano non solo importanti problemi riproduttivi in un alta percentuale di giovanissimi sani del nostro paese, ma anche come potrebbe essere possibile valutare i segni più precoci di danno alla salute da inquinamento ambientale (suggerendo nuovi modelli per la valutazione dell’ impatto ambientale, di sorveglianza sanitaria e di prevenzione primaria ) e come modulare, con corretti stili di vita, corretta alimentazione (dieta mediterranea con alimenti biologici) e, quando necessario, sistemi nutraceutico-funzionali, gli effetti degli inquinanti sull’organismo, declinando, altresì, un messaggio educativo per la sostenibilità dei sistemi agroalimentari, l’economia circolare e la tutela ambientale.