«Anche l’acqua ad uso potabile in Lombardia è contaminata dai Pfas»

 

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Le acque lombarde destinate al consumo umano, specie in alcune province, presentano una presenza preoccupante di composti poli e perfluoroalchilici (PFAS). Dei circa 4 mila campioni analizzati tra il 2018 ed il 2022 il 19% è risultato positivo alla presenza di PFAS, un inquinamento che rischia anche di essere sottostimato.

L’indagine condotta da Greenpeace, testimonia un’emergenza ambientale e sanitaria fuori controllo che le autorità locali e nazionali continuano a sottostimare, nonostante l’esposizione della popolazione sia spesso inconsapevole.

La maggiore contaminazione è stata rilevata nella provincia di Lodi con l’84% di positività alla presenza di PFAS, seguita da Bergamo Como, mentre la città di Milano ha registrato circa il 30% di positività alle contaminazioni.

Nonostante i dati rilevino una concentrazione minore rispetto ai corrispettivi del 2013, il 13% delle acque lombarde sarebbero considerate non potabili dalle nuove proposte normative portate avanti da Stati Uniti e Danimarca.

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